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Tradizioni e Storia

La Storia di Selva di Cadore

Come dicevamo nel precedente capitolo, anche grazie al ritrovamento di reperti storici, sappiamo che Selva di Cadore fu abitata già nella Preistoria in diversi periodi.

Successivamente bisogna attendere fino all'età del Ferro, per poter avere una testimonianza di vita, ad esempio si sa che in epoca Romana, la Valle è appartenuta al Municipio Romano.

Attraverso i secoli, nel 1077 l'imperatore Enrico IV concedeva al patriarca di Aquileia il comitato del Friuli, che comprendeva anche il Cadore, da qui in poi si perdono un po' le tracce su quello che è avvenuto a Selva di Cadore, l'unica vera documentazione attendibile è stata la scoperta delle miniere di Fursil.

Fra il 1300 e il 1420 Selva di Cadore politicamente si trovava sotto il comando del patriarca di Aquilea.

Anche se era un paese con una buona autonomia amministrativa, Selva di Cadore non era ancora pronta per l'indipendenza politica e attraverso il voto del popolo, scelse di essere gestito da Venezia a cui rimase fedele fino alla fine del 1700.

La legge del 1999 ha definito i Comuni dell'Alto Agordino come luoghi a minoranza linguistica Ladino-Veneta, a sugello dell'attenzione e del grande rispetto per le proprie tradizioni e per la propria cultura che questa popolazione ha sempre manifestato. Ad oggi infatti la popolazione di Selva di Cadore continua ad utilizzare il linguaggio tipico ladino e ad  indossare i meravigliosi costumi caratteristici del posto.

L'Unione dei Ladini di Selva è l'esempio di come la Valle vuole mantenere viva la cultura ladina, attraverso incontri, manifestazioni culurali e balli folkloristici.